di Romeo Lucioni
Occhi sbarrati e attoniti
davanti all’immane tragedia
La primavera ha perso
i suoi profumi novelli.
Narici piene di polvere
dei resti di una storia.
Sono silenti le voci
schiacciate dalla cupola della chiesa
caduta
nello schianto delle preghiere
senza risposta
delle implorazioni dell’angoscia.
Campane che danno rintocchi
assordanti
inutili richiami automatici
ad una “raccolta” impossibile.
Dispersi i corpi feriti
nelle membra e nello spirito
nella ricerca di
altri corpi freddi
sepolti nell’involucro amaro
della città distesa
come un mare di morte.
Anche le rondini sono fuggite
non amano il triste destino
della fine
non partecipano
alla disperazione composta
delle onoranze funebri.
Sono i bambini
lo strazio della realtà
… non riesce a coprire
non apre i battenti
alle promesse … per il futuro.
L’ospedale ha chiuso anche
la funzionalità delle nascite
dolore e grido di rabbia
sono le sue pareti
segnate da crepe
scritte di un destino annunciato
segnato da pregiudizi
volato nell’indifferenza
di una scienza obsoleta
inutile credenza di una
di una inutile … impossibilità.
Occhi sbarrati e attoniti
davanti all’immane tragedia
La primavera ha perso
i suoi profumi novelli.
Narici piene di polvere
dei resti di una storia.
Sono silenti le voci
schiacciate dalla cupola della chiesa
caduta
nello schianto delle preghiere
senza risposta
delle implorazioni dell’angoscia.
Campane che danno rintocchi
assordanti
inutili richiami automatici
ad una “raccolta” impossibile.
Dispersi i corpi feriti
nelle membra e nello spirito
nella ricerca di
altri corpi freddi
sepolti nell’involucro amaro
della città distesa
come un mare di morte.
Anche le rondini sono fuggite
non amano il triste destino
della fine
non partecipano
alla disperazione composta
delle onoranze funebri.
Sono i bambini
lo strazio della realtà
… non riesce a coprire
non apre i battenti
alle promesse … per il futuro.
L’ospedale ha chiuso anche
la funzionalità delle nascite
dolore e grido di rabbia
sono le sue pareti
segnate da crepe
scritte di un destino annunciato
segnato da pregiudizi
volato nell’indifferenza
di una scienza obsoleta
inutile credenza di una
di una inutile … impossibilità.
Lerre 10 Aprile 2009
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