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linea di fuga verso il mare

martedì 24 novembre 2009

Invito alla riflessione sulla: dialogica della vita

Dalla nota di Antonia Colamonico in Facebook del 22-23-24/11/2009





(da Le filastrocche di Spazioliberina,. A. Colamonico, in Fatto tempo spazio. OPPI, Milano 1993.)


La difficoltà nella dialogica uomo/donna, nasce da un differente modo di ordinare e di interpretare la realtà che, nella sua ricchezza e tessitura di forme, si mostra come CAOS...



Massimo Pregnolato

Per chi ha già compiuto il "salto quantico" l'eterno conflitto tra uomo e donna è superato. Una logica di base comune permette la condivisione di una nuova realtà comune, da cui ne deriva affinità e amore. Per chi non avesse ancora compiuto il "salto quantico" suggerisco di non indugiare oltre :-) un abbraccio Massimo


Antonia Colamonico

Grazie Massimo per la tua chiarezza! *_*


Mariagrazia Di Bello

in una struttura semplice spettinata libera disordinata sta la flessibilità dote vincente nel dialogo, nella capacita di accoglienza nella selezione naturale ... le donne sono in numero maggiore degli uomini per questo


Valeria Spinelli

Il CAOS.....Dovrei definire prima quella che sono per dire poi quello che ho intorno...Stasera sono naufraga, Antonia. Né uomo né donna. Semplicemente naufraga.


Francesco Izzo

Nessuno dei due. Entrambi credono reale ciò che non esiste: ciò che è stato, ciò che sarà, la potenzialità dell'essere. La realtà sta sempre un passo dietro o un passo avanti a ciò che siamo, sempre più nostra, sempre più estranea a noi.


Claudio Cannella

ho il sospetto che più di una persona qui intorno soffra della neccesit133 tipica delle culture posthegeliane di un nemico o di un diverso a cui contrapporsi


Claudio Cannella

cio138 tenda più alla dialettica che alla dialogica


Pileria Vaccaro

Io ho compiuto il "salto quantico" e finalmente mi ritrovo nella struttura semplice...meno complicata.....e vi assicuro che c'è ne voluto tanto!!!!!


Angela Graziano

Credo che tutti, uomo o donna, dovremmo alternativamente passare da una struttura semplice ad una complessa, senza preavviso. l'incontro fortuito genera l'amore...


Marizia Mandara

Con il grande passo di qualità che ha fatto la donna ... in linea di massima... i due generi si sono uniformati… condividendo entrambi una nuova visione di realtà .


Maria Albano

Antonia....ho la presunzione di sentirmi un frammento dell'uno e come tale non riesco a identificare me e nessun altro in delle categorie rigide.....mi piace pensare di poter essere tutto .....mi piace poter contraddire qualsiasi teoria .....credo sia il bello dell'essere umano....

ho rispetto per tutti gli studiosi che passano una vita a cercare di catalogare......ma quando si tratta dell'uomo amo pensare che ci sia sempre una variabile che rende ciò impossibile....


Antonella Loffredo

Sarebbe carino non ordinare o interpretare nessuna delle strutture...e diaoLOGICAmente farne una propria in base a quello che MENTalmente prova. Forse una questione di Costituzione Biologica...codizionata da un UNICA legge Universale.

Grazie Antonia !


Antonia Colamonico

Carissimi tutti i contributi hanno in sé una pillola di verità! non esiste un punto di vista definitivo, né dentro, né fuori di noi, siamo tanti "frammenti" "quantici" che tendono ad un equilibrio che se è raggiunto si fa semplicità se no, complessità! Il sentirsi semplici o complessi è in funzione del grado di chiarezza con cui si vive quel attimo di realtà che come fa notare Francesco nella sua essenza ci sfugge!!!

Siamo dei funamboli in eterno bilico tra la vita e la morte, tra il disordine e l'ordine... lo stesso vale per il rapporto di coppia.

Importante è la di-a-logica stessa che si pone come un dialogo tra due parti, di pari dignità... a differenza della dialettica, in cui c'è un rapporto di sopraffazione.

Ringraziandovi per aver partecipato... a domani. Buona notte! :-)))


Angela Graziano

grazie di tutto. buonanotte


Tony Kospan

Maschi e femmine... differenze ma non diversità...

Ma è dal caos...che nasce tutto...

Nell'ordine nasce la noia...

Ciaooooooooo


Antonia Colamonico

Si sentiva la mancanza del POETA!!!


Rita Benigno

@ Antonia, arrivo soltanto ora ma ti ringrazio per aver posto un problema che personalmente, però, trovo oltremodo complesso.

Mi sembra di capire che tu riporti, in qualche modo, la difficoltà della dialogica uomo/donna ad una differenza identitaria di “genere”.

Ripensando ad Hegel, mi viene da dire che l’identità è sempre “l’identità dell’identità e della differenza”: l’identità, cioè, include sempre in sé l’alterità. Ma proprio il modo in cui identità ed alterità vengono interpretati nell’unicità dell’ego è ciò che poi definisce una cultura sociale.

In questo senso, il genere è una costruzione sociale, in quanto individui che nascono di sesso maschile o femminile entrano, attraverso questo processo, nelle categorie di uomini e donne. Riconosciuto ciò, hai allora certamente ragione quando affermi che le difficoltà di rapporti nascono da un’incapacità di valorizzazione dell’identità dialogica della persona attraverso la differenza di genere.

Proprio la “filosofia dialogica” potrebbe allora soccorrerci, fornendoci gli strumenti per “ri-cominciare” la conoscenza dell’altro. Cogliere l’altro come “epifania” e come mistero sarebbe ciò che potrebbe spingerci a conoscerlo e a non imprigionarlo in definizioni stereotipate e chiuse. Un lieto fine?...

La realtà è che di “lieti fini”, nella storia degli uomini e delle donne, non ce ne sono poi tantissimi.

Il punto è che nei rapporti fra i generi è sempre presente l’elemento sessuale: più o meno manifesto o latente oppure represso, ma sempre presente. E’ inutile disconoscere che, ancora oggi, anche la società occidentale è marcata da un’ atavica conversione culturale e storico-sociale della differenza in asimmetria, cioè dal riconoscin1ento dell' alterità femminile esclusivamente attraverso un esercizio di riduzione all’unità maschile. Le relazioni sessuali fungono quindi da regolatori sociali, sia sul piano dei comportamenti visibili che su quello della rappresentazione collettiva.

Se questo è vero (come penso sia), l’urgenza è allora quella di una riflessione in grado di portare alla rivisitazione radicale della fondazione dominante (maschile) della sessualità. Fino a quando non sapremo fare questo, la scena dei rapporti sarà sempre quella del conflitto: in molti casi mascherato; in tanti altri (troppi) violento, come la cronaca purtroppo ci insegna.


Antonia Colamonico

Rita, grazie per il tuo approfondimento.

Si, il problema è nella difficoltà a sentire in modo di-a-logico la relazione io/tu... che implica il riconoscimento di uguale valore-dignità. E' nella diversità-complementarietà che si costruisce la coppia: e i due saranno una cosa sola!

Se l'altro non ha un valore paritario, automaticamente scattano i rapporti di potere che investono anche la sfera sessuale... l'altro come l'oggetto di sottomissione... per affermare il personale dominio; questo è un livello + basso di organizzazione del pensiero!

Necessita quindi quel "salto quantico" di cui parla Massimo, nel suo intervento.


Rita Benigno

@ Antonia, grazie a te per il problema posto. Vorrei soltanto sottolineare e ribadire che i rapporti di poteri scattano originariamente ed in primo luogo proprio a partire dalla sfera sessuale (e non "anche"). Come ho già scritto sopra, questi rapporti di potere originari fungono proprio da regolatori sociali.


Antonia Colamonico

Non credo che si possa fare una gerarchia, Rita, sono un tutto interdipendente che poi si manifesti + sotto la sfera sessuale, ok!

La conclusione è che c'è molta strada ancora da fare per costruire una vera democrazia!


Rita Benigno

Non è una questione di gerarchia, Antonia. Ma il discorso è troppo lungo ... :-)

Comunque la strada da fare è ancora davvero tanto, hai ragione.


Antonia Colamonico

Si, ^_^


Cristina Dondi

oggi in tempi di ciarpame la donna ha sentito il bisogno di dimostrare che conta solo se si omologa o si sottomette alla visione che di lei hanno i maschi perdendo ciò che era considerato il suo principale vantaggio competitivo: l'intelligenza emozionale. La difficoltà di questo modo di procedere sarà sempre più problematica, ..


Antonia Colamonico

Cara Cristina, siamo in un'epoca in cui si è sostenuta la sola dimensione corporea della vita, se l'aspetto spirituale è una bufala, il sesso è la dimensione + importante, come espressione della privata e collettiva umanità!

I giovani e non solo si sono di conseguenza adeguati all'inganno della seduzione del corpo, che dietro di sé ha un giro di miliardi, gestito dalle mafie!

Oggi vive male chi crede nella doppia dimensione e pensa che l'uomo non si dissolva in un segmento di tempo entropico!

Accettare una dimensione spirituale impone l'iniziare a parlare di coscienza, di libero arbitrio, di assunzione di responsabilità nei confronti della vita e della storia, di saper ammettere l'errore e di avere voglia di cambiare!

Implica il salto di paradigma dal mondo dell'apparire a quello dell'essere: dall'io ho, all'io sono!!!...

Ma personalmente ho fiducia, lo schifo è troppo, per cui da tale perdita di senso nascerà il senso-direzione nuovo!

... la verità è sul lungo periodo che si misura!!! ^_^


Mario Esposito

Eccomi qua Antonia :-)

Non finisce mai di stupirmi come le domande di fondo del genere umano - "fatalmente" - restino quasi sempre inevase e si prestino a continue re-interpretazioni, negazioni, riscoperte.

Il rapporto Uomo-Donna è uno di questi "eterni" sottoposto a continua verifica in base allo sviluppo delle discipline sia umanistiche che scientifiche e, soprattutto, al "vissuto sociale quotidiano".

Questo processo in qualche modo "hegeliano" (dialettico) deve poter trasformarsi come dici tu in una dialogica dove possa ricomporsi in maniera "naturale" quella separazione che al livello biologico e socio-culturale indubbiamente esiste.

Concordo moltissimo con quello che ha detto Rita riguardo al sesso....

Non dimentichiamoci mai che l'evoluzione è un processo che procede per mutazioni ed adattamento continuo all'ambiente ed ai suoi stimoli - grazie alla selezione naturale - e che per arrivare allo stadio attuale il percorso è stato lungo ed articolato.

Nella nostra psiche c'è ancora il rettile ed il mammifero, poi si è "aggiunta" la neo corteccia sede/apportatrice delle funzioni cognitive superiori.

Le nostre emozioni ed i comportamenti associati sono molto spesso non vagliati dalla coscienza e quindi riproducono in qualche modo il nostro "essere animali" con gli istinti ed impulsi primari necessari alla sopravvivenza, che però sono sublimati, repressi e trasformati dalla mutata realtà socio-culturale e tecnologica.

In sintesi, la ragione razionalizza i nostri istinti e quindi ciò implica ancora un bassissimo livello di coscienza e di consapevolezza sia dell'Uomo che della Donna. Una strada da percorrere, senza fine direi, è quella di Conoscersi, poi di Com-prendersi e ancora conoscersi, comprendersi ...per cambiarsi e migliorarsi assieme.

Il bello è proprio che siamo diversi, ma occorre trasformare la Cultura entro cui questa differenza può diventare vera ricchezza e non invece "assurda" incomprensione reciproca.

Alla fine il "mistero" resterà sempre, ma saremo più consapevoli e avremo cominciato, come dici tu e altri che hanno commentato, a fare dei "salti quantici relazionali e cognitivi".


Antonia Colamonico

Grazie, Mario, bella la tua analisi... il processo evolutivo è sia mutamento che permanenza, insieme; per cui in noi c'è l'animale/l'umano /il divino... ma anche il minerale... il vegetale... solo una cultura della Conoscenza può permetterci di dialogare con le + parti di noi!

Da una buona dialogica con noi, poi nasce una buona dialogica con gli altri, siano affetti o semplici conoscenze o come dico io tutto il sistema vitale.

Credo molto nella forza creatrice della parola che scava/edifica le nicchie/creste mentali... per cui alla fine a base di tutta la relazione uomo/donna c'è il parlarsi, evitando i mutismi e le ripicche.

Spesso si scorda che i silenzi allontanano l'altro che essendo un diverso non può comprendere fino in fondo quello che si agita dentro di noi, per cui basta semplicemente raccontarsi gli stati d'animo, per chiarirsi... Essere sentinelle nella notte!


Rita Benigno

Lodi, lodi, lodi a Mario Esposito, soprattutto all'uomo. Sono ammirata ;-)


Antonia Colamonico

Il bello della dialogica è proprio in questo mettersi in discussione e aprirsi all'ascolto... credo che la rete potrà essere un ottimo veicolo di ampliamento degli orizzonti cognitive ed emotivi... necessita attivare tante "bolle di conversazione" per generare riflessione e condivisione...

Ringrazio tutti e se permettete vorrei recuperare il tutto per salvarlo sul mio blog: occhio biostorico, per evitare che vada cancellato.

Grazie a tutti voi cari amici! *_*


Clary Dionisio

Antoniaaa!!!! Tu sei innovativa e creativa.. le tue provocazioni le adoro.. sono grrr con me e questo periodo pienissimo di impegni, ma sei nella mia priorità di studio, perché è così!!!!!!!!!!!


Mario Esposito

@ Antonia

"Spesso si scorda che i silenzi allontanano l'altro che essendo un diverso non può comprendere fino in fondo quello che si agita dentro di noi, per cui basta semplicemente raccontarsi gli stati d'animo, per chiarirsi... Essere sentinelle nella notte!"

CONDIVIDO!!!!!

@ Rita

Lode alle Donne e alla Donna! ;-)


Antonia Colamonico

Si, l'idea della sentinella nella notte è stupenda... è biblica!


Ivonne Citarella

Ciao Antonia scusa il ritardo e grazie per il tag e della nota che ha generato commenti molto interessanti. Secondo me il Caos è quello che meglio rappresenta quella difficoltà dialogica tra uomo e donna, non riuscirei appresentarmi in nessun'altra struttura. Il Caos, per quanto tale, è secondo me lo specchio di quello che noi siamo, in quanto in esso ritroviamo la differenza biologica e sociale di genere, non solo , ma anche la complementarietà di genere che è fondamentale e che ancora muove il Mondo spingendolo al dialogo e alla dimensione relazionale seppure con "eterne"difficoltà. Il Caos prevarrà sempre lì dove ci sarà tra i generi la volontà di "dissentire in sintonia".Il Caos è, secondo me, ricchezza sempre e comunque !!!Un abbraccio!!


Daniela Biganzoli

Condivido la visione di Tony.

Il mondo è caos,l'arte nasce dal caos col desiderio di riordinare la realtà. Francis Bacon ci insegna proprio questo:"Mi sento a casa nel caos, perchè il disordine suscita delle immagini, ad ogni buon conto mi piace, potrebbe essere lo specchio di quello che avviene nella mia mente".

Un abbraccio Daniela


Tony Kospan

Concordo con Daniela... La vita è Caos.... Caos che cerchiamo di ordinare... ma bisogna esser consapevoli che non vi riusciremo mai.

Ma è proprio durante questo moto/tentativo continuo di sistemare il caos che si svolge la nostra vita.

D'altronde per la mitologia classica

"All’inizio vi era il Caos.

Poi Urano creò l’universo. Si unì con la madre Gea, la Terra, ed ebbe molti figli che uccise. Si salvò Cronos, il Tempo. Cronos si accoppiò con la sorella Rea, ma come suo padre, uccise i figli. Rea riuscì però a salvare Zeus… Questo mito antichissimo segna già l’angoscia umana sulle ragioni della vita e della morte."...

Ciao...


Antonia Colamonico

Biostoricamente: Il Caos è la vita... l'ordine la conoscenza!

Erroneamente crediamo che l'ordine sia vita!

Se si legge la dinamica vitale come una dialogica comunicativa io/tu, in ogni azione/risposta si invertono i ruoli di destinatario/emittente per cui si è, per sempre, obbligati a misurarsi con il disordine che l'altro fa dentro di noi e con ... il bisogno di ordine che è la capacità a comprendere, per poter rispondere... nella risposta io genero il caos nell'altro che è obbligato a darsi ordine-pace per la nuova risposta... questo è in biostoria: il gioco vitale.. la favola bella!!! :-))))

In questo prenderci e lasciarci, la vita, come in una danza d'amore, si apre alla SINTROPIA DEL CAOS o + semplicemente all'ORDINE DELLE DIVERSITA'!!! ****___****


sabato 14 novembre 2009

Importanza della presenza: pensieri in Facebbok



di Antonia Colamonico (biostorica)


Solo le parole del cuore sono eterne, sono ripercorribili in tutti i tempi e per tutti i tempi; mentre le parole della mente si prestano ad invecchiare e farsi stupidità!!! Per questo la POESIA è eterna e la scienza no!!!! (io)


Quando la tirannia e l'anarchia si incontrano, formano la democrazia... perciò questa è sempre in bilico tra un ordine che tende a farsi roccia e un disordine che chiede dinamismo... energia... (io)


Il potere è potere e tende a farsi roccia! Ma le rocce vengono scavate dall'acqua e noi dobbiamo essere acqua... invadere, inondare tutte le sue trame con la nostra consapevolezza... silenziosa e attenta a catturare una crepa per riempirla della nostra diversità! (A C = io)


La Poesia richiede una grande capacità dialogica con l'infinito. Saper restare svegli una notte intera in attesa di una sillaba, una sfumatura di significato, un eco di vita, un intreccio di immagini, un volto, una pupilla, un fuoco… (io)


Senza amore viene meno il rispetto di noi stessi… il coraggio ci manca... Ci ripieghiamo in noi stessi, nutrendoci della nostra personalità e distruggendola poco per volta con le nostre mani. Con l'amore siamo creativi, marciamo senza stancarci. Con l'amore, e solo con l'amore, siamo in grado di sacrificarci per gli altri. (Dan Gorge, capo)


I tuoi occhi... saranno una vana parola, un grido taciuto, un silenzio... quel giorno sapremo anche noi che sei la vita e sei il nulla. Per tutti la morte ha uno sguardo. (c: Pavese)


Non ne conosci una che ti risollevi con gli occhi, sentendo che Dio ha mandato un angelo sulla terra solo per te, per salvarti dagli abissi dell'inferno. (Il genio ribelle)


... non s' inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo, non vado in cerca di cose grandi... sono tranquilla e serena come una bimba in braccio a sua madre. (Sal. 131)


Togli la ragione e lasciami sognare, lasciami sognare in pace. Liberi come eravamo ieri dai centimetri di libri sotto i piedi per tirare la maniglia della porta e andare fuori… (Giudizi universali)


Amami, e nel ricordo prendi la fionda antica e battimi i capelli. Mi vedrai crescere nera come la foresta dell'Amazzonia, ma se scosti i miei rami vedrai nella mia lingua uccelli variopinti e paradisi terrestri. Allora non pregare il Signore, perché la dovizia del mio canto io l'ho rubata a lui in un giorno di distrazione. Alda Merini


Nel silenzio della notte, io ho scelto te. Nello splendore del firmamento... Nell'incanto dell'aurora... Nelle bufere più tormentose... Nell'arsura più arida, io ho scelto te. Nella buona e nella cattiva sorte, io ho scelto te. Nella gioia e nel dolore... Nel cuore del mio cuore, io ho scelto te. (S. Lawrence)


Non esiste una libertà definitiva che valga per sempre, ma tante libertà per i tanti momenti della vita che si gioca in ogni secondo di presente. Non esiste una democrazia che è assoluta, ma tanti gradi differenti di democrazie; libertà e democrazia si misurano continuamente con i lacci della tirannia e dell’ipocrisia. (da Costellazioni di significati per una topologia del pensiero complesso. A Colamonico)


Assolutizzare ideologicamente il progresso tecnico oppure vagheggiare l’utopia di un’umanità tornata all’originario stato di natura sono due modi opposti per separare il progresso dalla sua valutazione morale e, quindi, dalla sua responsabilità. (Caritas in veritate)


Strutturato, ormai stretto, chiamò liberina. Aiutami! Nei miei se mi sono perduto e un senso della vita più non c’è! Liberina ascoltava silenziosa… Presuntuoso stupidello che credevi esser il più forte! Hai voluto comandare dirigendo i fior in qua, le stelle in giù, i mar in su, gli uomini in là. E DIO poi? Spazio più non c’è! Hai voluto ordinare e non sai che c’è chi ha ordinato pure te. (da le filastrocche… io)


Ti manderò un bacio con il vento e so che lo sentirai, ti volterai senza vedermi, ma io sarò li. Siamo fatti della stessa materia di cui sono fatti i sogni... ( P. Neruda)


... Solo l'incontro con Dio permette di non "vedere nell'altro sempre e solamente l'altro", ma di riconoscere in lui l'immagine divina, giungendo così a scoprire veramente l'altro e maturare un amore che diventa cura dell'altro e per l'altro (Caritas in Veritate...)


… con un po’ di malinconia, se ne stavano in dolce compagnia nella grossa nube blu. Un bel cuore li investì. Fatto solo di note: mi fa sol. Sol la si. Re do mi. Re mi fa sol la si. Fatto solo di colori: rosso verde giallo rosa. Celeste viola. Bianco.... Fatto solo di parole: lacrima goccia rugiada. Riflesso brivido. Soffio. Era il cuore dell’amore. (Le filastrocche di Spazioliberina, AC = io)


Morire sì, non essere aggrediti dalla morte. Morire persuasi che un siffatto viaggio sia il migliore. E in quell'ultimo istante essere allegri come quando si contano i minuti dell'orologio della stazione e ognuno vale un secolo. Poi che la morte è la sposa fedele che subentra all'amante traditrice, non vogliamo riceverla da intrusa, né fuggire con lei. (V Cardarelli)


"Che tu sia coraggiosa come la sabbia del mare che non teme le onde che avanzano per ricoprirla; che tu abbia la fede di coloro che lottano per vincere, la speranza di coloro che assumono il presente per costruire il futuro, l’amore di coloro ch...e non temono la morte, perché di amore non si muore ma si rinasce". (Poesia di un detenuto brasiliano alla figlia appena nata)


Nella camera degli specchi ho spezzato un mio pensiero e come cineasta innamorata ho filmato la ballata delle idee… Tra giri e giri le parole si accoppiavano e si sdoppiavano, aprendosi e chiudendosi, a intese sempre nuove. Fu così, che, tra un valzer e un folk-song, quel pensiero si quintuplicò. (Moltiplicazioni, in Il Filo. A. C. = io)


Voglio sbriciolare il mio amore. Frantumarlo in miriadi di attimi che si allontanano gli uni dagli altri. Troppo fragili sono i ritorni alla piena di andate. Voglio disperdere al vento il mio amore e darlo ai flutti, alle nubi, alla polvere. E toglierlo a te che annoiato sbadigli, mentre io ti parlo. (Prosa e poesia da Il filo. A.C.)


Spazioliberina, passeggiando una mattina, da dietro una porticina intravide Strutturato Spaziostretto: tutte linee intersecanti, tutto muri portanti, tutto pilastri rotanti, tutto vani privati…… un’idea le balenò! Liberare in un sol colpo, dai suoi se, Strutturato Spaziostretto. Una fata l’aiutò, una canzone le mandò, una voce l’intonò, una luce l’inquadrò… (da Storia di un volo in Le filastrocche ... A.C.)


Stasera la maschera c'era ma è caduta. Era da tanto che volevo stare col viso nudo... Il mio viso, portatore di tratti dolenti, ma anche di tanto sorriso... ( da Maschere di C. Ramondino).


Se urli tutti ti sentono, se bisbigli solo chi è vicino, ma se stai in silenzio, solo chi ti AMA ti ascolta. ( Mahatma Gandhi.)


Il progresso è diventato una sorta di "gioco delle sedie" senza fine e senza sosta, in cui un momento di distrazione si traduce in sconfitta irreversibile ed esclusione irrevocabile. Invece di grandi aspettative di sogni d'oro, il "progresso" evoca un'insonnia piena di incubi di "essere lasciati indietro", di perdere i...l treno, o di cadere dal finestrino di un veicolo che accelera in fretta. (Zygmunt Bauman)


Farò della mia anima uno scrigno per la tua anima, del mio cuore una dimora per la tua bellezza, del mio petto un sepolcro per le tue pene. Ti amerò come le praterie amano la primavera, e vivrò in te la vita di un fiore sotto i raggi del sole. Canterò il tuo nome come la valle canta l'eco delle campane; ascolterò il linguaggio della tua anima come la spiaggia ascolta la storia delle onde. K Gibran


L'intuito non sbaglia mai! la prima impressione che riceviamo su chi incontriamo, nel tempo, si rivela quella esatta.

L'amore non dà nulla fuorché se stesso, e non attinge che da se stesso. L'amore non posside né vorrebbe essere posseduto; poiché l'amore basta all'amore. K Gibram


La parola prende corpo, come una bolla, da un vuoto quantico, un non detto che precorre la stessa presa di coscienza del suo significato e ne costituisce il segreto. Imparare a leggere i silenzi di parole, apre la porta del cuore e ti permette di vedere nell’anima del tuo interlocutore. A.C = io.


Abbiamo elaborato un'idea così raffinata d'amore che diviene pressochè impossibile trovare un uomo o una donna in grado di competere con tanta bellezza!!! (io)


La vera reazione è riappropriarci del nostro TEMPO e iniziare ad investirlo secondo la nostra di Coscienza. Biostoricamente parlando noi siamo consumatori di tempo, la nostra vita è un contratto a tempo, per cui la nostra vera e unica ricchezza è il tempo dei nostri giorni!!! Appropriarsi del proprio tempo è divenire protagonisti storici!!! (io)


Le parole dei poeti, orditi di risposte al disordine dei miei pensieri. Gioco a tessere pagine nuove sui fili antichi. Anch’io ho voglia di tramare i grovigli dei tuoi pensieri. (Ancora le parole, da Il filo. A.C.)


Mi piacerebbe essere… il sogno del tuo sonno… il ricordo della tua canzone… la sillaba della tua poesia. L’accelerazione del tuo battito. L’idea della tua mente. Il riflesso del tuo specchio… il brivido della tua pelle. Il disordine del tuo ordine. L’ordine del tuo esistere. (da Le filastrocche di Spazioliberina, AC)


Non credo nel poeta del nulla. Non credo nei sepolcri di patrie virtù. Non credo nei muri imbiancati che indicano ai viandanti il coraggio di eroi. Date al poeta una lapide a sigillo del niente. Alle patrie un altare a frontiera del limite. Agli ingenui un intonaco a paravento di intrighi. A me un soffio, un’ala, un’onda, un brivido quali segni di Vita. A Colamonico


Ero seduta, alla loggia della mente, ad arroccare ritorni e vuoti di pensieri. Quando, tra un vaso e un geranio, s’acquattò la Poesia dai fili non tesi, a supplicarmi di fare una spola, per un suo canto. (Discontinuità di tempi. Antonia Colamonico)


Ordine del Caos… armonia. Chiave di accesso all’armonia… contemplazione. Chiave di accesso alla contemplazione… perdita del tempo. Chiave di accesso alla perdita del tempo… sogno. Vorrei essere la chiave della perdita del tuo tempo… Vorrei essere il tuo sogno. (da Le filastrocche di Spazioliberina, A Colamonico)


Mi sta addosso come una veste lisa... la vita lavata rozzamente con sapone nell'acqua inquieta di un fiume in piena, lasciata lì... su quel cespuglio ad asciugare fra pungenti spine e dolci more, preda ora del vento freddo ora del caldo sole.... (La veste, G. De Vita)


Filare le Parole. Ricomporre i gomitoli dei segni. Le matasse dei punti. I velli dei pensieri. E... poi... Cardare i pensieri. Comporre le matasse e i gomitoli. Tessere le parole. (A Colamonico)


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