Orizzonti 1
Tra creste d’alberi ventate
sulle possenti spalle del colle,
dinosauro addormentato,
trapassano raggi
d’alba rosa – stupiti
d’oro opimi, al tramonto:
così traspare un orizzonte
scrutato, desiderato, sospeso miraggio
e l’evento ripullula un sorriso.
Orizzonti 2
I campi da secoli piatti piatti
marroni, cinerei, verdi verdi
nella nebbia bianca di latte accecante
scompaiono:
sopra, il disco del sole tremulo
emerge fumigando
di pioppi immobile, severa fila.
Miraggio sempre più nitido, reale:
conforma la luce i contorni.
Profili definiti, d’un battito di ciglia
nitide distanze e lo spazio riconfigurato
allertano il percepire:
ecco laggiù l’orizzonte
sempre oltre è l’approdo, sempre oltre.
Corpo e anima respirano profondi,
anelando intrepidi, sereni.
Orizzonti 3
Cielo terso, sul mare,
e celeste acqua, laggiù,
si fondono
e appare l’orizzonte:
ora blu, la riga, ora rosata,
ora, incandescente, s’avvicina.
Così dell’anima gli umori
s’intrecciano nel profondo:
ora s’incendia
della speranza il fuoco d’artificio,
ora buio di nera pece
s’invischia e ansima.
Orizzonti 4
Sul mare disteso,
stupefatto di luce,
s’indora laggiù
una nuvola rosa shocking,
un grido silente:
“Orizzonte, orizzonte!”
In piedi marinai e seduti sul molo
occhi pungenti allungano inquieti
dolce è sperare ogni mattino
a placare ansie notturne.
Orizzonti 5
Spleen - metafisici tiratori d’arco
Non un coperchio per giorni sta e giorni,
ma soffice attutisce batuffolosa
suoni, della grande città, luci, iridescente
nebbia tondeggiante, persistente,
sulla grande pianura: profili e angoli
non vedi oltre.
Tutti, a memoria, ciechi e coatti,
ripercorrono ossessivi
il va e vieni di sempre .
La nebulosa metafisica
c’impedisce, noi stocastici arcieri,
di tendere l’orizzonte,
di gettare spirito, sguardo, anelito
al di là dell’impalpabile limen:
oh! desiderio di confermare,
giorno per giorno, la nitida speranza
del viaggio: “Terra! Terra!”
Orizzonti 6
Oscuro sipario s’alza improvviso di nubi
furenti di vento, di borbottii imbronciate:
trapassa l’iridescente aureola di raggi
cilestrino cielo alto e rugiadoso di stille.
Nella sospensione stupita dei vapori,
arcobaleno perfetto s’inarca laggiù
dove scorgi i doni d’oro dell’orizzonte:
“Speranze! Speranze!”, è lecito dirsi.
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