Il Personal Trainer per le tue conoscenze.
|
Foto 1 (A. Pomodoro) |
In L'Eco di Acquaviva, 22 Nov. 2019 - Rubrica: Lo sguardo eco-biostorico, p.6
La generazione nata prima del 1960 ha
visto ben 2 Salti Epocali:
- Industriale,
Informatico.
Con un esercizio di “Palestra della Mente”, si potrebbe visualizzare ogni Società come una
sfera che presenti una
crepa, che ne incrini la sfericità. La crepa è un'apertura di
Spazio che segna lo stato di crisi, con la perdita di coerenza e
continuità.
Dalla frattura, poi, si immagini che inizi a germogliare
una nuova sfera (Foto 1), quale altra identità, che
come per il germoglio di un seme, dia corpo ad una nuova realtà
storico-sociale (struttura a utero-feto). Ogni salto è una nascita.
Se si pensa alle Società come a “Organismi viventi” si possono
leggere le “trame storiche” (foto 2) che aprono alle realtà
nuove. Il leggerle, richiede uno sguardo eco-biostorico che sappia
confrontarsi con lo “Spazio vuoto”, il futuro”.
Personalmente ricordo, ad esempio, i traini e i cavalli che nelle
albe estive si incamminavano, in fila, per raggiungere i campi; ma
ben presto furono sostituiti con veicoli meccanici. Il passaggio
segnò la fine dell'
Era del Cavallo che sin dall'Alto Medioevo era
stato simbolo del mando agricolo. Finì, così, l'Epoca delle
carrozze e dei cavalieri, dei conti e delle baronie, dei servi e dei
padroni.
Tutta la “rappresentazione” di tale Realtà si sciolse,
come neve al sole, mostrando di colpo i suoi limiti concettuali,
tanto che lo stesso Contadino iniziò a essere letto come un “fuori
moda”. Il '68 fu il nodo di svolta con la contestazione giovanile,
quando i figli, presi dall'era della macchina (la 500), non si
riconobbero più negli stili di vita dei padri e pretesero l'accesso
libero alle Università.
Quando si pensa alla Rivoluzione Industriale
la mente va alla macchina a vapore (Inghilterra fine '700) dei libri
di storia, ma la vera “presa di coscienza” della morte della
Società Rurale si ebbe solo nel II dopoguerra con la nascita del
motore elettrico per la produzione di elettrodomestici (frigo,
asciuga capelli, lavatrice...). La Società Industriale, solo in quel
momento, divenne modello di vita per tutti e l'Italia IV potenza. Il
benessere era così diffuso che si poté parlare di
boom economico.
A
ogni Salto di Società corrisponde un Salto di Conoscenza, come
equilibrio tra lo spazio fisico-sociale, l'habitat,
e quello psichico-mentale, il pensiero,
infatti se i genitori avevano a stento la licenza di V elementare, i
figli il diploma da perito e i più volenterosi la laurea.
Tutta una
“forza giovanile” preparata e motivata iniziava a immaginare
lavori nuovi, metodologie nuove, stili di vita nuovi, con il boom
dell'edilizia, il culto della villeggiatura, la coscienza del valore
contrattuale del rapporto salario-ore di lavoro. Nacque così la
passione per la politica con la consapevolezza dei diritti sindacale.
L'apice di tale impegno sociale fu lo “Statuto dei Lavoratori”
(1970).
|
Prima pagina |
- Mah! Come in
ogni favola c'era una zona d'ombra!
La
medesima ricerca tecnologia che aveva innescato il “teke-off”
delle produzioni, diede inizio al declino di tutto il paradigma
industriale. La rottura della “sfera”, si ebbe per il “culto”
dell'automazione. Il fine era buono, come lo fu quello industriale
degli arbori, che aveva puntato ad alleggerire l'uomo dalla fatica
del lavoro pesante. L'obiettivo era, questa volta, quello di
alleggerire
l'Umanità dal lavoro ripetitivo, per dare più spazio alla
creatività, allo svago, al viaggio.
Nacque tutta una letteratura (anni '90) che
parlava di liberazione dell'uomo dal lavoro medesimo. Robot e
microchip,
lo avrebbero svincolato dalla scrivania, dal posto fisso, dalla
monotonia del compilare registri, dai calcoli noiosi. Egli sarebbe
diventato “Imprenditore di Sé”, in grado di spendersi in uno
Spazio a Villaggio Globale. Alvin Toffler (Lo choc del Futuro, 1970)
aveva lanciato
l'allarme dei pericoli della nuova Era, isolando 2 nodi da
sciogliere:
- 1. L'accelerazione
tecnologica avrebbe potuto cogliere impreparata la stessa
intelligenza, non attrezzata mentalmente a immaginare gli “spazi a
reticolo” dei nuovi ordini informativi.
- 2.
La variegata
offerta di prodotti avrebbe potuto dare luogo a una“crisi da
iperscelta” con forme di apatia cronica (rinuncia alla scelta) o di
irrazionalità, da consumatore convulso.
Occorreva
per questo investire in cultura e istruzione per rafforzare la
preparazione personale e l'autostima, in una Società sempre più
veloce. Quello che Toffler non considerò è che all'accelerazione
dei PC, il cervello umano, superate le iniziali difficoltà, si
sarebbe adeguato, per poi divenire a sua volta più veloce; un
esempio, le nonnine di 80 anni che smanettano sullo
smartphone.
__________________________________
|
Testata: Nuova Rubrica |
__________________________________
Evoluzione delle trame di Biostoria di Antonia Colamonico
Le carte biostoriche di Antonia Colamonico
|
I nidi cognitivi
informativi |
...
Ogni gemma-idea si
annoda su una pregressa conoscenza, formando dei veri nidi
cognitivi,
funzionali al progresso scientifico-tecnologico-economico...
dell'intera umanità, non essendoci in simile organizzazione
naturale né
frontiere, né confini ma esili filamenti
gemmati come
rami di pesco .... (A. Colamonico. Lo sguardo e la mente di Carmelo Colamonico.©
12 Maggio 2013)
Con questo primo articolo, inizia la mia
collaborazione con L'Eco di Acquaviva.
Ho accolto con gioia l'invito
del direttore, Gino Maiulli che ringrazio, di cooperare con il
settimanale per analizzare con lo sguardo eco-biostorico
l'innovazione dell'Era Digitale.
Lo studio del Salto di Paradigma dal
Sistema Industriale a quello Informatico, da parte mia, è iniziato a
metà anni '80, quando per motivi didattici mi sono confrontata con
il primo “elaboratore elettronico”, presso l'IPSIA Chiarulli.
Istituto selezionato, insieme a quello di Monza, per la
sperimentazione della figura professionale di Addetto alla
Manutenzione degli Elaboratori Elettronici (AMEE).
Fu per la scuola una grande opportunità di rilettura
degli insegnamenti-metodologie intorno al nuovo modo di
interfacciarsi con la Conoscenza. In quel periodo nulla di quello che
oggi è la Realtà Virtuale era ancora emerso, si era come di fronte
ad una pagina bianca.
Il punto di partenza, nella riflessione sulla
sperimentazione con i presidi P. Milella, V. Mastrovito e i colleghi,
in particolar modo G. Laterza e e P. Cice, fu lo studio delle
possibili ricadute storiche della nuova tecnologia, legata al
microprocessore.
Personalmente nell'impostazione del programma di
Storia e Italiano compresi che occorrevano nuovi occhiali per
inquadrare i fatti, in relazione non solo al passato-presente (campo
di lettura tradizionale), ma soprattutto al presente-futuro; per
questo aprii (foto 1) la I “finestra storica” (Fatto, tempo,
spazio Premesse per una didattica sistemica della storia. Oppi,
Milano 1993), con cui era superato l'approccio lineare-sequenziale
nell'organizzazione storiografica, attraverso l'organizzazione a
nodi-maglie-reti (oggi rete virtuale).
Essendo una pedagogista, la
mia ricerca fu indirizzata da un lato alle discipline d'insegnamento
e dall'altro alle “geografie mentali” degli alunni.
Qui vorrei
aprire uno spazio di riflessione su un errore politico quando, a
partire dal '92, si paragonò la Scuola a un'Azienda.
Le logiche di
gestione di Impresa sono differenti da quelle di Classe scolastica;
la prima guarda soprattutto a oggetti, utili, efficienza, mercato;
mentre la seconda alla Persona con le difficoltà di apprendimento,
le carenze di preparazione e gli stati di benessere/malessere.
Nell'Azienda il “fattore Tempo” è il parametro su cui misurare
l'efficienza nelle produzioni; al contrario nell'insegnamento è la
“perdita del Tempo” per rendere chiara, a tutti, un'acquisizione:
- Non avere fretta è il segreto per non creare gli “scarti” di
umanità!
Ogni alunno ha una sua forma mente con un particolarissimo
rapporto con lo spazio-tempo interiore ed esteriore che lo rende un
“unicum” per sempre e, mentre le Imprese puntano alla
standardizzazione del prodotto, la Scuola alla realizzazione
dell'attore storico che introdurrà con la sua genialità (i famosi
talenti), i fattori di novità.
Aver voluto conformare lo studente ai
bisogni aziendali si è rivelata una stoltezza storica, poiché
l'accelerazione tecnologica rende subito vecchie le modalità
produttive e di riflesso le conoscenze. Importante è, invece, creare
gli “spazi mentali” da cui nasceranno le soluzioni tecnologiche.
Si può comprendere come il vero “bene”
di una Società non è nelle cose materiali, ma nelle intelligenze
che dovranno immaginare tali realtà. E qui si potrebbe aprire un
ulteriore spazio di riflessione sul “vuoto storico” a seguito
della migrazione giovanile, in una Società liquida, globalizzata.
Procedendo con ordine, il confronto con la realtà
microelettronica lacerò in noi, che per primi ci misurammo con la
nuova tecnologia, le carte mentali del modo di osservare al Sapere.
Emerse la nostra immensa ignoranza e da questa cecità occorreva
partire, per rappresentare quel nuovo che viaggiava al tempo del
“nanosecondo”.
Si era di fronte ad un Salto Epocale, simile come
portata a quello Neolitico, quando con l'introduzione
dell'agricoltura si ebbe il passaggio da vita nomade a vita
sedentaria.
Un salto epocale si differenzia da uno generazionale;
questo è legato al cambio di prospettiva tra giovani e vecchi, in
media ogni 25-30 anni, quando i padri lasciano il posto ai figli;
mentre quello epocale è una metamorfosi, radicale.
Variano non solo
i soggetti storici con le modalità, ma i paradigmi mentali con gli
orizzonti stessi con cui si pensa ai fatti. Volendo sintetizzare in
una mappa (foto 2) si può parlare di 4 grandi salti epocali nel
corso di tutta l'Umanità:
- Società di Raccolta, Agricola,
Industriale, Informatica.
Quattro macro-periodi che hanno, ogni
volta, strappato il volto della Realtà.
Uno degli aspetti più
importanti dello sguardo eco-biostorico che verrà descritto in
questa collaborazione editoriale è nell'aver organizzato la lettura
della Realtà e del Pensiero come una sola forma topologica, a
dentro/fuori; dove, i due, si rincorrono, intricandosi e
moltiplicandosi, vicendevolmente (Complessità). (foto 3)
______________________________________
|
Testata: Nuova Rubrica |
________________________________________
Centro Studi di Biostoria - Palestre della Mente