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lunedì 13 ottobre 2008
I piani di lettura e la moltiplicazione dell’occhio: ragionando intorno al frattale poetico
sabato 11 ottobre 2008
Una catastrofe annunciata: Il crollo delle borse è l’implosione di un’Epoca
di Antonia Colamonico
Lo spettacolo che il Mondo della Finanza sta offrendo in questi giorni è quello dell’Idiota.
La cosa che sgomenta è pensare che le sorti dell’Umanità siano nelle mani di gente che non possiede il senso della realtà, tanto d’ammettere, candidamente, di aver sbagliato, come un bambino che ha rubato la marmellata. Le sorti del mondo sono nelle mani di bambini che amano rubare la marmellata, per il semplice piacere della marmellata. Naturalmente è una marmellata fatta di miliardi, sottratti ai giovani disoccupati, perché i grandi bambini-idioti dell’economia invece di investire nel lavoro, hanno investito nella moneta fine a se stessa.
- Siamo di fronte a quello che già nel 1993 definii, nell’introduzione di Biostoria, l’implosione della Società Industriale.
Se si percorrono le trame degli echi di passato che hanno generato siffatta Società, si possono isolare le ideazioni chiave che hanno agito da cardini della Società dell’automobile e poi della plastica.
Nel settecento i luoghi mentali intorno a cui gli intellettuali andarono ad intessere le loro teorie politiche ed economiche erano i bisogni di:
- svincolare la Società dalle ideologie feudali,
- mettere il lavoro alla base dell’organizzazione civile,
- porre il profitto come spinta al miglioramento delle colture e dei sistemi produttivi, si pensi al passaggio dalla rotazione biennale a maggese dei terreni a quella a quadriennale senza maggese,
- definire lo Stato di Diritto come garanzia delle relazioni sociali.
Questi principi-cardine presentavano un risvolto della medaglia che nasceva e nasce da una logica prettamente umana di svincolare i bisogni dalla loro rete cognitiva universale e renderli funzionali a se stessi. Cercando di semplificare:
- non è un male il profitto, ma solo se legato al bisogno reale della Comunità, per cui esso viene ridistribuito per il miglioramento dei servizi sociali, delle infrastrutture, della salute, della scuola, ecc.
Ma un profitto fine a se stesso è un’esaltazione del sé, come un’anima caina che gode del suo tesoretto nascosto. Ricordiamo tutti negli anni di tangentopoli lo scandalo sul ministero della sanità che mise fine al Partito Liberale, quando furono trovate le sedie imbottite di carta moneta. Ora si rifletta sul significato di salute mentale di simili azioni. Certo sono menti prigioniere del denaro e ci viene in soccorso per comprenderle la novella del Verga “la roba”, in cui è messa a fuoco con profonda amarezza l’anima grigia di Mazzarò che nell’accaparramento dei beni del barone, aveva scordato una verità inalienabile: la morte. Siamo consumatori di tempo e il tempo, per il processo d’entropia, ci uccide. E in questo morire siamo nudi.
Bellissimo quel passo evangelico che invita a non accumulare ricchezze che i ladri e le tarme possano portare via, ma ad accumulare beni immateriali che rendano bella e degna di essere vissuta la vita.
Gli illuministi lavorarono intorno al concetto di dignità della persona e definendola gettarono le basi della Moderna Democrazia, essi inconsapevolmente ripresero le idee cardine del Vangelo e ne fecero una ideologia laica. Ma le ideologie si confrontano con gli uomini e questi, purtroppo, sono i Caino/Abele della Società.
Ricordo che quando iniziai a ragionare sulle dinamiche biostoriche, posi in modo inequivocabile l’interdipendenza tra i sistemi di lettura, le letture storiche e le risposte d’evento; per cui ipotizzai la fine del mondo legato al paradigma industriale per una cecità di lettura, connessa all’occhio lineare-sequenziale, che preso solo da sé avrebbe finito con l’innescare il black aut dell’economia stessa.
Approfondendo si può capire meglio, ad esempio se noi siamo la nostra mente, e se le azioni non sono tutte uguali, allora non tutte le menti si auto-organizzazano sulle medesime coordinate di lettura.
Nel mio testo inedito Costellazioni di significati per una topologia del pensiero, ho provato a tracciare l’architettura di una mente a campo profondo e a tempo infinito, fatto interessante è che nell’azione del definire la mente dell’uomo nuovo, automaticamente è venuta fuori la topologia della mente dell’uomo vecchio, inteso come una logica organizzata solo intorno al tornaconto del sé. Tale mente, patologicamente avvizzita per asfissia creativa, implementa i ritardi storici e questi le implosioni di economie-società.
Siamo, oggi, in un momento di regressione poiché la classe dirigenziale si è avvizzita intorno al possesso, per il semplice gusto del possesso: sono nate così le manovre economiche che hanno generato il sistema a scatole vuote dell’Economia globale. Ricordo che già intorno al 1993 avevo diagnosticato tale collasso della borsa, in un corso di formazione docenti, ragionando sui modellini storici che fanno parte del patrimonio didattico-metodologico di biostoria.
Ma in che cosa consiste la cecità di questi vecchi-bambini, golosi di marmellata: nell’aver svincolato il mondo della finanza da quello della produzione economica. Quando nacquero le S.P.A. si era in un momento di grande riordino delle aziende e gli investimenti per le nuove tecnologie erano tali da non poter essere sostenuti da una singola famiglia, per cui il passaggio dal sistema di gestione padronale a quello tayloristico impose la relazione banche-industrie-mercati e nacquero così le Borse Valori, le trust, i mercati mondiali.
- Cosa è accaduto dagli anni ’80 in poi?
Si è scoperto che si poteva speculare giocando con le azioni e i finanziamenti, non per creare posti di lavoro, ampliamenti dell’offerta produttiva, mercati nuovi, salari in grado d’implementare le vendite… dinamiche queste che nonostante gli interessi privati finivano con il costruire la dignità delle famiglie, si pensi agli effetti del boom degli anni ’60, ma per creare aziende fantasma che davano adito ai prestiti infiniti. In questo gioco di clientele finanziarie, si è perso di vista da un lato l’economia reale che è fatta di utili legati alla produzione-salario e dall’altro che l’ingordigia umana, dei Mazzarò della storia, una volta svincolata dal limite dei principi etici universali, è un pozzo senza fondo.
Ho già parlato di democrazia bloccata, come una caduta di valori e di legalità e sono proprio questi le cerniere che rendono coerenti, sotto il profilo storico, le azioni anche economiche.
La tristezza in tutto questo è che a pagare come sempre saranno gli innocenti, quelle centinaia e centinaia di migliaia di giovani che dopo essere stati parcheggiati nelle università decrepite, nelle SSIS spilla soldi, nei corsi master fatiscenti, ecc. troveranno le porte chiuse delle aziende che alla politica del lavoro, hanno preferito la politica della speculazione.
Da tale emorragia di miliardi bruciati viene fuori una sola consolazione:
- gli idioti della storia sono stati smascherati.
Idiota dal latino = ignorante, dal greco = incapace.
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