(Fioritura a frattale di un geranio) |
Estratto
da: Antonia Colamonico. Lo
sguardo biostorico tra echi di realtà e tempi 0. Il
ruolo storico dell'Osservatore nella costruzione della realtà
multi-proiettiva
2°
Campo. La Finestra - La visione a
tempi 0 e l’azione di orlatura di realtà
(© 2011 - Il filo, Bari)
(© 2011 - Il filo, Bari)
[... La
possibilità d'attuare tale mutamento nel vedere è possibile grazie
all'estensione
di ordine
di
lettura con la quarta
dimensione
il
tempo.
Misurandosi con esso l'osservatore coglie
l'alterazione
dello stato di realtà
che
potrà essere letta o come disordine,
misurata al prima,
o quale ordine,
in relazione al dopo.
- Ordine/disordine, per cui, sono semplici punti di vista, indirizzi di lettura, cioè sguardi locali di una realtà che non è né ordinata, né disordinata.
Da
tale mobilita interna al processo di lettura, l'osservatore può
distanziarsi con un salto di posizione, terzo occhio, e
assumere la nuova
lente-guardo,
a punto esterno dalla dinamica che lo porta a saper
vedere insieme le perturbazioni emittente/destinatario,
come un occhio neutro Egli, libero di
poter rientrare nella dinamica con un salto di ritorno nel campo. In
tale possibilità si può scegliere se, come e quando,
intervenire a perturbare il processo, come fa una mamma che
osservando il figlioletto giocare, prontamente interviene in caso di
pericolo. Questo essere nella meta-posizione fa
assumere la distanza,
che è la zona d'ombra rispetto al processo,
funzionale alle proiezioni di letture allargate.
Tale
postazione è lo sguardo
eco-biostorico a punto infinito
che apre al tempo neghentropico, egli
regolamenta i processi, come
un
supervisore
che si fa garante del divenire. È
in tale ambito che l'individuo-osservatore da semplice lettore-attore
(le risposte istintive), si fa meta-lettore
e co-attore della dinamica vitale (le
risposte mirate).
- È bene precisare che le diverse posizioni di lettura, non sono punti fissi di osservazione, ma un complesso gioco di stimoli e rimandi che rendono l'osservatore il giocoliere di posizioni, il funambolo della vita.
Nel
passaggio da
osservatore-attore a meta-osservatore/co-attore si
attua un
salto
d'insieme che rende più ampio lo spazio-orizzonte della dinamica,
come un secondo grado di complessità del sistema che ha in sé, sia
la dinamica, sia la verifica della dinamica:
- Il processo naturale del seme che cade in un terreno e si radica e germoglia dopo una pioggia, è un primo livello d'insieme di attori nella dinamica (seme-terra-pioggia); mentre il lavoro del contadino che, al di fuori del legame naturale, studia i tempi dell'innaffiatura e decide quando e come intervenire, è un livello più complesso d'insieme storico, [(seme-terra-pioggia) + (contadino-innaffiatura)]. In tale nuova realtà il processo da un lato si intrica, infittisce e dall'altro acquista più profondità e mobilità.
- Lo stesso vale se in uno stagno c'è una mosca che svolazza da una foglia all'altra e pronta interviene una rana che decide d'ingoiarla, [(stagno-foglie-mosca) + rana]. La rana in tale caso ha agito da perturbatore storico di una dinamica che aveva un livello indipendente di ordine.
Solo
nel secondo livello d'ordine si ha lo sguardo-moltiplicativo
di dinamica che permette
l'esercizio della
libertà aprendo ad
una frastagliata facoltà di scelta, che segna il passaggio
dall'obbligo di risposta, alla facoltà di decidere se intervenire o
se restare fuori dal gioco che si mostra in forma indipendente dal
sé. In tale posizione di distanza si parla di un secondo
livello di coscienza
(l'io
che pensa sé che pensa).
Interagendo
sulle tre possibilità temporali (oggi,
ieri, domani)
e sulle differenti posizioni spaziali (dentro/fuori) si elabora lo
spessore
dell'io nella storia
che altrimenti resterebbe un granello
di semplice “polvere”
di fatti a tempi 0, le “scaglie” o “quanti”, senza alcun
proiezione di collegamento o di profondità prospettica, in tal caso
sarebbe un soggetto-punto,
aperto a infinite possibilità ma ancora privo di estensione, come un
neonato che ha preso luogo senza storia.
Sono
le elaborazioni delle reti di relazioni fattuali,
a più i legami emittente/destinatario, che creando il
movimento, innescano la complessità dei campi dialogici che
si allargano e s'infittiscono:
- Maggiore sarà il livello di complessità e più intricate saranno le dinamiche; più intricate le dinamiche e più alti i livelli di conoscenza richiesti; più grandi i livelli di conoscenza e più libertà nella scelta di azioni; più libertà nella scelte d'azioni, più mirati gli interventi equilibranti... Il tutto, secondo un processo a feedback positivo/negativo insieme che squilibrando i sistemi di fatto, li rende vivi richiedendo continue azioni di riequilibrio. Secondo un gioco di alternanze:
[(+
complessità + intrico + conoscenza + libertà + scelte +
complessità...) + vita].
Viceversa
[(- complessità - intrico - conoscenza - libertà - scelte - complessità...) - vita].
Viceversa
[(- complessità - intrico - conoscenza - libertà - scelte - complessità...) - vita].
- Dalle due pseudo-espressioni si evince come l'intricarsi delle dinamiche non sia un fatto negativo per la vita, bensì la sua immensa ricchezza che la rende aperta alle continue novità storiche e alle continue libertà degli individui agenti. Ogni nuovo grado di complessità è un nuovo salto di insieme da cui nascono i differenti livelli di realtà con il variare di grandezze. Ogni livello-variazione richiede la sua carte di lettura con il suo campo scientifico e il suo significato storico:
- Importante è riconoscere la libertà anche ai sistemi non animati, come quegli stellari e minerali, o ai processi solidi o gassosi o liquidi. In ogni relazione c'è un grado di libertà del sistema che fa dire si o no alla stessa dinamica. In tal senso si sta iniziando a porre la conoscenza come “casa” in-formante/in-formativa dello stesso cosmo.
La
dipendenza tra la direzione dello sguardo e le posizione di lettura
vincola la forma della realtà:
- In una lettura a solo “oggi-ieri”, ad esempio come ancora è erroneamente impostato lo studio della storia nei testi scolastici, si rappresenterà la vita come una molteplicità di nodi allacciati ad una nicchia di solo passato, in grado di rispecchiare degli accaduti sclerotizzati in rigidi codici. Tante “mummie egizie” che potranno dire poco e nulla circa le “novità” vitali. Si comprende che una tale struttura sia funzionale a uno Stato- potere incapace a gestire il cambiamento.
- In una a solo“oggi-domani”, di contro si avrà una molteplicità idee, come tanti fili di ipotesi su fatti possibili ma non annodabili a “fatti-traiettorie” di passati, rivelandosi così come delle semplici fantasticherie, prive di possibilità di presa di realtà.
Le
tre prospettive di sguardi si possono immaginare come tre
campi-finestre d'osservazione
che rendono “fratto”,
scisso, lo sguardo-lente dell'osservatore, permettendogli di attuare
lo sdoppiamento per piani-superfici dei momenti della mente:
(Relazione occhio-mente-mano nell'azione del ricamo) |
- Si pensi all'azione della mano di una ricamatrice che agendo su tre spazi intesse il ricamo sulla stoffa. L'azione del ricamo è il gioco dei tempi, mentre quella di controllo è la posizione neghentropica della ricamatrice stessa che interviene e pilota l'azione.
La
mobilità dell'occhio, la possibilità di zoomare l'inquadratura, la
scelta di ribaltare il campo/fuoco di osservazione fanno sì che si
crei la co-in-tra-tessitura storica e
mentale. ...]
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