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Boston, USA

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linea di fuga verso il mare

mercoledì 18 luglio 2012

I livelli di complessità di lettura e la dinamica dello sguardo


(Fioritura a frattale di un geranio)

Estratto da: Antonia Colamonico. Lo sguardo biostorico tra echi di realtà e tempi 0. Il ruolo storico dell'Osservatore nella costruzione della realtà multi-proiettiva


2° Campo. La Finestra - La visione a tempi 0 e l’azione di orlatura di realtà
2011 - Il filo, Bari)


[... La possibilità d'attuare tale mutamento nel vedere è possibile grazie all'estensione di ordine di lettura con la quarta dimensione il tempo. Misurandosi con esso l'osservatore coglie l'alterazione dello stato di realtà che potrà essere letta o come disordine, misurata al prima, o quale ordine, in relazione al dopo
  • Ordine/disordine, per cui, sono semplici punti di vista, indirizzi di lettura, cioè sguardi locali di una realtà che non è né ordinata, né disordinata.
Da tale mobilita interna al processo di lettura, l'osservatore può distanziarsi con un salto di posizione, terzo occhio, e assumere la nuova lente-guardo, a punto esterno dalla dinamica che lo porta a saper vedere insieme le perturbazioni emittente/destinatario, come un occhio neutro Egli, libero di poter rientrare nella dinamica con un salto di ritorno nel campo. In tale possibilità si può scegliere se, come e quando, intervenire a perturbare il processo, come fa una mamma che osservando il figlioletto giocare, prontamente interviene in caso di pericolo. Questo essere nella meta-posizione fa assumere la distanza, che è la zona d'ombra rispetto al processo, funzionale alle proiezioni di letture allargate.
Tale postazione è lo sguardo eco-biostorico a punto infinito che apre al tempo neghentropico, egli regolamenta i processi, come un supervisore che si fa garante del divenire. È in tale ambito che l'individuo-osservatore da semplice lettore-attore (le risposte istintive), si fa meta-lettore e co-attore della dinamica vitale (le risposte mirate).
  • È bene precisare che le diverse posizioni di lettura, non sono punti fissi di osservazione, ma un complesso gioco di stimoli e rimandi che rendono l'osservatore il giocoliere di posizioni, il funambolo della vita.
Nel passaggio da osservatore-attore a meta-osservatore/co-attore si attua un salto d'insieme che rende più ampio lo spazio-orizzonte della dinamica, come un secondo grado di complessità del sistema che ha in sé, sia la dinamica, sia la verifica della dinamica:
  • Il processo naturale del seme che cade in un terreno e si radica e germoglia dopo una pioggia, è un primo livello d'insieme di attori nella dinamica (seme-terra-pioggia); mentre il lavoro del contadino che, al di fuori del legame naturale, studia i tempi dell'innaffiatura e decide quando e come intervenire, è un livello più complesso d'insieme storico, [(seme-terra-pioggia) + (contadino-innaffiatura)]. In tale nuova realtà il processo da un lato si intrica, infittisce e dall'altro acquista più profondità e mobilità.
  • Lo stesso vale se in uno stagno c'è una mosca che svolazza da una foglia all'altra e pronta interviene una rana che decide d'ingoiarla, [(stagno-foglie-mosca) + rana]. La rana in tale caso ha agito da perturbatore storico di una dinamica che aveva un livello indipendente di ordine.
Solo nel secondo livello d'ordine si ha lo sguardo-moltiplicativo di dinamica che permette l'esercizio della libertà aprendo ad una frastagliata facoltà di scelta, che segna il passaggio dall'obbligo di risposta, alla facoltà di decidere se intervenire o se restare fuori dal gioco che si mostra in forma indipendente dal sé. In tale posizione di distanza si parla di un secondo livello di coscienza (l'io che pensa sé che pensa).

Interagendo sulle tre possibilità temporali (oggi, ieri, domani) e sulle differenti posizioni spaziali (dentro/fuori) si elabora lo spessore dell'io nella storia che altrimenti resterebbe un granello di semplice “polvere” di fatti a tempi 0, le “scaglie” o “quanti”, senza alcun proiezione di collegamento o di profondità prospettica, in tal caso sarebbe un soggetto-punto, aperto a infinite possibilità ma ancora privo di estensione, come un neonato che ha preso luogo senza storia.

Sono le elaborazioni delle reti di relazioni fattuali, a più i legami emittente/destinatario, che creando il movimento, innescano la complessità dei campi dialogici che si allargano e s'infittiscono:
  • Maggiore sarà il livello di complessità e più intricate saranno le dinamiche; più intricate le dinamiche e più alti i livelli di conoscenza richiesti; più grandi i livelli di conoscenza e più libertà nella scelta di azioni; più libertà nella scelte d'azioni, più mirati gli interventi equilibranti... Il tutto, secondo un processo a feedback positivo/negativo insieme che squilibrando i sistemi di fatto, li rende vivi richiedendo continue azioni di riequilibrio. Secondo un gioco di alternanze:
[(+ complessità + intrico + conoscenza + libertà + scelte + complessità...) + vita].
Viceversa
[(- complessità - intrico - conoscenza - libertà - scelte - complessità...) - vita].
  • Dalle due pseudo-espressioni si evince come l'intricarsi delle dinamiche non sia un fatto negativo per la vita, bensì la sua immensa ricchezza che la rende aperta alle continue novità storiche e alle continue libertà degli individui agenti. Ogni nuovo grado di complessità è un nuovo salto di insieme da cui nascono i differenti livelli di realtà con il variare di grandezze. Ogni livello-variazione richiede la sua carte di lettura con il suo campo scientifico e il suo significato storico:
  • Importante è riconoscere la libertà anche ai sistemi non animati, come quegli stellari e minerali, o ai processi solidi o gassosi o liquidi. In ogni relazione c'è un grado di libertà del sistema che fa dire si o no alla stessa dinamica. In tal senso si sta iniziando a porre la conoscenza come “casa” in-formante/in-formativa dello stesso cosmo.
La dipendenza tra la direzione dello sguardo e le posizione di lettura vincola la forma della realtà:
  • In una lettura a solo “oggi-ieri”, ad esempio come ancora è erroneamente impostato lo studio della storia nei testi scolastici, si rappresenterà la vita come una molteplicità di nodi allacciati ad una nicchia di solo passato, in grado di rispecchiare degli accaduti sclerotizzati in rigidi codici. Tante “mummie egizie” che potranno dire poco e nulla circa le “novità” vitali. Si comprende che una tale struttura sia funzionale a uno Stato- potere incapace a gestire il cambiamento.
  • In una a solo“oggi-domani”, di contro si avrà una molteplicità idee, come tanti fili di ipotesi su fatti possibili ma non annodabili a “fatti-traiettorie” di passati, rivelandosi così come delle semplici fantasticherie, prive di possibilità di presa di realtà.
Le tre prospettive di sguardi si possono immaginare come tre campi-finestre d'osservazione che rendono “fratto”, scisso, lo sguardo-lente dell'osservatore, permettendogli di attuare lo sdoppiamento per piani-superfici dei momenti della mente:
(Relazione occhio-mente-mano nell'azione del ricamo)
 
  • Si pensi all'azione della mano di una ricamatrice che agendo su tre spazi intesse il ricamo sulla stoffa. L'azione del ricamo è il gioco dei tempi, mentre quella di controllo è la posizione neghentropica della ricamatrice stessa che interviene e pilota l'azione.
La mobilità dell'occhio, la possibilità di zoomare l'inquadratura, la scelta di ribaltare il campo/fuoco di osservazione fanno sì che si crei la co-in-tra-tessitura storica e mentale. ...]

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